Iveco Stralis AT/AD. Manuale — parte 332
CERCAFUGHE PER IMPIANTI DI
CONDIZIONAMENTO CON HFC RI34A
(9905147)
L’attrezzo L—780A consente con estrema precisione di indivi-
duare fughe di gas HFC 134A dall’impianto nell’ordine di
3,3 gr. all’anno con l’interruttore posto nella massima sensibi-
lità.
Lo strumento non richiede tarature, ma solo la scelta da parte
dell’operatore della sensibilità desiderata.
L’eventuale fuga di gas è segnalata dallo strumento all’opera-
tore mediante segnale acustico e un led luminoso con fre-
quenza di lampeggio in proporzione alla concentrazione di gas.
Il led inoltre indica con il suo totale spegnimento la batteria sca-
rica.
OPERAZIONI PRIMA DELLO STACCO
DELLA STAZIONE DALL’IMPIANTO
Rispettando sempre le norme antinfortunistiche già descritte
eseguire le seguenti operazioni:
- Verificare che tutte le valvole siano chiuse LOW — HIGH
V1 — V2.
- Scollegare le tubazioni delle valvole V1 — V2 e rimettere i
cappucci sulle valvole dell’impianto.
- Ricontrollare con il cercafughe l’impianto.
CONTROLLO DELLE PRESSIONI
NELL’IMPIANTO
Dopo aver eseguito la carica, lasciare le tubazioni collegate ed
eseguire il controllo come segue:
- Chiudere le valvole HIGH e LOW, V1 e V2 aperte.
- Accendere il motore, inserire il condizionatore e verificare
sui manometri M1 e M2 che le pressioni corrispondano,
normalmente: bassa pressione non inferiore a 1 bar, alta
pressione 15
÷ 18 bar, in funzione delle caratteristiche
dell’impianto.
Figura 219
Figura 220
La temperatura di utilizzo è compresa fra 0 e 50
°C.
Lo strumento è dotato di una sonda flessibile per il raggiungi-
mento di raccordi o parti particolarmente difficoltose.
I due livelli di sensibilità sono:
- Bassa sensibilità = 16,5 gr./anno.
- Alta sensibilità = 3,3 gr./anno.
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Normalmente con il condizionatore inserito, dalle
bocchette deve uscire l’aria con una temperature in-
feriore ai 5
°C e dopo un periodo di funzionamento
atto a stabilizzare la temperatura delle canalizza-
zioni.
Prima di eseguire controlli sui veicoli aspettare il raf-
freddamento del motore, le parti calde possono fal-
sare la ricerca.
NOTA
NOTA
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CARROZZERIA E TELAIO
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Figura 221
Figura 222
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Schema montaggio ralla semirimorchio
Schema montaggio piastra e ralla semirimorchio
CARROZZERIA E TELAIO
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TELAIO
Telaio in acciaio ad alta resistenza a doppio collo di bottiglia.
Dimensioni
Distanza interna fra i longheroni:
1016 mm (anteriore)
836 (centrale)
756 mm (posteriore)
Nota: Le distanze indicate sono indipendenti dallo spessore.
Altezza interna sezione longherone:
289 mm (anteriore)
199 mm (posteriore)
Spessore longherone:
6,7 mm
Modelli standard
Spessore longherone:
7,7 mm
Modelli HM (Heavy Mission) e Modelli 6x2 FP / FS — GV
COPPIE DI SERRAGGIO
PARTICOLARE
COPPIA
Nm
Kgm
Vite con flangia M16x1,5 fissaggio ralla al telaio o alla piastra
310,5
± 33,5
31
± 3,3
Dado con flangia M16x1,5 fissaggio ralla al telaio o alla piastra
310,5
± 33,5
31
± 3,3
Dado con flangia M16x1,5 fissaggio piastra al telaio
310,5
± 33,5
31
± 3,3
Vite con flangia M16x1,5 fissaggio piastra al telaio
310,5
± 33,5
31
± 3,3
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Figura 223
Figura 224
Figura 225
Curvatura del telaio ammessa lateralmente.
”a” = 3 mm/m
Controllare accuratamente l’eventuale presenza di screpola-
ture su tutte le le parti del telaio facendo particolare atten-
zione ai punti di collegamento molto sollecitati tra: traverse del
telaio, mensole, supporti delle balestre e longheroni del telaio.
Contrassegnare subito i punti screpolati.
Controllare la tenuta dei chiodi battendo con un martello, la
testa dei chiodi e toccando la parte opposta con le dita.
Segnalare eventuali chiodi lenti con vernice al fine di renderne
immediata l’individuazione nel corso degli interventi riparativi.
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Figura 226
Figura 227
Curvatura del telaio ammessa.
”b” = 1 mm
Massimo 10 mm
Differenza ammessa da ”a” e ”b” = 3 mm.
Con misura diagonale da ”c” e ”d” = 6 mm.
Controllare il telaio con un esame visivo verificando l’allinea-
mento.
Se si riconosce già qui una deformazione, allora si deve liberare
la parte in questione del telaio per facilitare la misura precisa.
Prima del controllo occorre verificare tutti quegli organi che
potrebbero influire con le loro imperfezioni sull’esatto rilievo
delle misurazioni (esempio: pressione dei pneumatici, molle a
balestra deboli o rotte, ecc.).
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TELAIO
INTERVENTI RIPARATIVI
CONTROLLI
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Figura 228
Figura 229
Figura 230
Figura 231
Torsione ammessa sul telaio.
”b” = ogni lato 1 mm.
Per il rilievo del piegamento laterale del telaio si deve mettere
a piombo le superfici di appoggio a partire dai due longheroni
ad intervallo di circa 1m.
I punti ricavati in questo modo devono essere marcati accura-
tamente sul pavimento.
Per utilizzare i punti messi a piombo si deve tendere uno spago
passante per i punti di contrassegno, allineati.
I punti che si trovano fuori dall’allineamento, indicano l’inizio
e l’entità della deformazione effettiva (a).
Prendere due spessori uguali (1) di grandezza tale che, uno
spago possa venire teso lungo tutta la lunghezza della parte
rettilinea della cintura inferiore o superiore, sul longherone del
telaio.
Misurare la distanza del longherone dallo spago ad intervallo
di 1 metro. Una distanza differente dello spago indica la posi-
zione e l’entità di un piegamento effettivo del longherone.
Rilievo del piegamento laterale del telaio
Rilievo dello spostamento del telaio
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Figura 232
Uno spostamento del telaio può venire rilevato per mezzo di
una squadra.
Allo scopo, appoggiare la squadra a 90
° al longherone del
telaio e controllare l’ortogonalità delle traverse del telaio.
CARROZZERIA E TELAIO
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Base — Giugno 2004
Rilievo del piegamento del telaio verso il basso
o verso l’alto
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